VIAREGGIO. Il suo percorso da allenatore è iniziato in Spagna, dove il calcio è considerato tale soltanto se il pallone è tra i piedi e non in possesso degli avversari. Alessandro Pierini vuole un Viareggio propositivo e pieno di intensità. “Ma anche capace di sapersi adattare ad ogni situazione – sottolinea il tecnico in occasione della conferenza stampa in cui sono state annunciate diverse novità -, non sempre troveremo campi dove sarà possibile proporre un bel gioco”.
“Avanguardia” è la parola spesso utilizzata da Pierini in riferimento alle metodologie di lavoro in Spagna. La qualità al centro di tutto, l’agonismo e la tattica aspetti magari non marginali, ma di certo non prioritari. “Raramente prescinderemo dalla difesa a quattro – spiega -: il 4-3-3 è l’idea di base, ma non voglio che la squadra si fossilizzi su un unico schema, anche perché durante la stagione dovremo fare i conti con tanti problemi, infortuni e squalifiche”.
Da viareggino, Pierini siederà sulla panchina della squadra della sua città: “Da profeta in patria è sempre più difficile – ammette – ma accetto la sfida che per me rappresenta un motivo d’orgoglio”. Quattro confermati, più il ritorno di Fiale. “Reccolani, Mariani, Caciagli e Chimenti sono giocatori che volevamo tenere, ne avevamo parlato sin dal primo giorno con Carnesalini. Lorenzo potrà darci un grande aiuto”. Sugli obiettivi, il neotecnico bianconero, resta vago: “Vorremo fare bene”. Dal 20 luglio, zebre al lavoro.